Una Importante classificazione in merito ai controlli non distruttivi è quella relativa alla metodologia, che a monte del processo di analisi si differenzia in due tipologie: controlli superficiali e controlli volumetrici.
Controlli non distruttivi superficiali
I controlli superficiali richiedono ovviamente l'accessibilità della superficie su cui vengono eseguiti i test, e come abbiamo già analizzato possono includere i controlli visivi, i controlli del flusso magnetico in prossimità della superficie, i controlli tramite liquidi penetranti in grado di rivelare mediante contrasto cromatico la presenza di cricche.
Molto spesso vengono effettuati non solo a prodotto finito, ma anche sui semilavorati: in questo caso si configurano come un vero supporto alla produzione, perché sono test che verificano l’integrità e quindi l’affidabilità dei componenti in via preliminare.
Ciò contribuisce ad evitare sprechi non solo di risorse ma anche di tempo.
Controlli non distruttivi volumetrici
I controlli volumetrici invece possiedono a loro volta una classificazione interna, in quanto possono essere divisi in controlli per trasmissione e controlli per riflessione.
I primi necessitano sempre di poter attraversare tutto il pezzo in esame, che quindi deve offrire entrambe le sue "facce" al tecnico; i metodi per riflessione al contrario hanno bisogno di una sola superficie.
Starà alla competenza del tecnico decidere caso per caso quale controllo sia più appropriato, anche in base alle caratteristiche del manufatto in esame ed alle effettive proprietà che è necessarioverificare e certificare.